1/100.000 - Recensione

SCHEDA DEL MANGA

TITOLO: 1/100.000

TITOLO ORIGINALE: 10-manbun no 1
AUTORE/AUTRICE: Kaho Miyasaka
EDITORE: Panini Comics - Planet Shojo
GENERE: Shojo
PREZZO: € 4,50
NUMERI IN GIAPPONE: 5 in corso
NUMERI IN ITALIA: 1 in corso
DATA DI USCITA: Agosto 2017
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UNA STORIA D’AMORE SOSPESA TRA FAVOLA E ABISSO! Uno su centomila. Sono le probabilità di trovare l’anima gemella. Di vivere l’amore più dolce e crudele. Nel suo nuovo manga Kaho Miyasaka, già nota in Italia per varie opere, tra cui Il filo rosso, mette in scena una vicenda che ci farà sorridere e sospirare.



Rino Sakuragi è la protagonista di questo manga. Una ragazza che avevamo già incontrato precedentemente in un’altra opera di Kaho Miyasaka come personaggio secondario. Sto parlando de Il filo rosso, l’ultima opera pubblicata in Italia di questa autrice. Qui Rino era accompagnata da un altro personaggio meno importante, ovvero il bellissimo Ren Kiritani. A quanto pare l’autrice adesso ha deciso di dare più spazio a Ren e Rino in una nuova opera, vale a dire: 1/100000.

Rino è spaventata dall’amore perché in passato è stata ferita gravemente da altri ragazzi. Uno dei motivi per cui ha sofferto sono legati alle cicatrici che si trovano sulle gambe e che tenta di nasconde prontamente con la gonna. Cosa che ha dato modo a molti ragazzi di bullizzarla in passato.
Nonostante le sue paure, Rino si innamora segretamente di un bellissimo ragazzo conosciuto tramite il fidanzato della sua inseparabile amica Chihiro. Stiamo parlando di Ren Kiritani. 
La dolce fanciulla cerca in ogni modo di allontanarsi da questo ragazzo nonostante i suoi sentimenti. Ci riesce però con scarsi risultati perché Ren sta cominciando a diventare una vera e propria ventosa verso di lei. Ren infatti fa di tutto per incontrarla, attaccare bottone e cercare di aprirle il cuore. La schiettezza di Ren alla fine riesce ad addolcire lo scudo di pietra di Rino. La protagonista cede in un pianto liberatorio tra le braccia del suo amato.


Ebbene, non trovate strano che già dal primo numero i due protagonisti riescano ad abbattere le barriere e a fidanzarsi? Ovviamente sta per accadere qualcos’altro, qualcosa di molto tenace e difficile da sbrigliare. Le premesse sanciscono infatti uno shojo manga legato al dolore che può arrecare una grande malattia. 


Ho voluto “premiare” questo nuovo manga di Kaho Miyasaka valutandolo con tre stelline.  Perché dico così? Perché le opere precedenti di questa autrice, in particolare l’ultima, le ho trovate assolutamente deludenti. Solo la prima opera pubblicata in Italia di questa Mangaka aveva soddisfatto le mie aspettative, ovvero Lui il primo amore. Le successive si sono dimostrate un susseguirsi di disastri. Dalle prime impressioni, questo nuovo manga sembra voler denotare un forte cambiamento da parte della Mangaka che sta cercando di portare la trama su nuovi orizzonti pressoché delicati e difficili da affrontare, ma sicuramente emergenti.
Il tema della malattia, citata solo a fine volume mi ha davvero spiazzata. Lo ammetto, non me lo sarei aspettato. Probabilmente se avessi saputo dal principio che questo manga avrebbe pizzicato queste delicatissime note musicali, che se non suonate a dovere, possono solo stridere, avrei letto con più passione tutto il primo tankobon. Non mi aspettavo niente di nuovo, niente di meglio, soprattutto dopo aver scoperto che i protagonisti principali della serie sono quelli di contorno della sua ultima opera.
Ora posso dire che questo primo numero è stato puramente un incipit della vera trama di fondo che si cela dietro le solite storie d’amore che solitamente la Sakisaka racconta con una discreta dose di freddezza. Il cambiamento però è alle porte.

Non ho osato regalare a questo manga più stelline solamente perché ho paura di come possa continuare. Spero con tutto il cuore che i prossimi numeri non mi deludano, per adesso posso dire che l’inizio sembra promettere bene.
Che dire? Ho adorato Ren. È semplicemente bellissimo, molto di più dei precedenti protagonisti maschili delle altre opere. (Secondo i miei gusti ovviamente!) Ren oltretutto è deciso, schivo e vuole andare dritto al sodo, ma con una buona dose di dolcezza. La stessa cosa non si può certo dire della protagonista, visto che si presenta come la solita ingenua che cade perennemente dalle nuvole. I personaggi di contorno, che nell’opera precedente erano protagonisti, li ho trovati alquanto fastidiosi, forse perché ne Il filo rosso li ho semplicemente odiati per il loro scarso spessore.
I disegni della Sakisaka sono sempre quelli, molto belli, ma a mio parere un po troppo distaccati, freddi. Cosa che se non stessimo parlando di uno shojo manga, non verrebbe vista come un difetto. Ma ahimè, la Mangaka tenta a tutti i costi di far apparire le sue opere come degli OTTIMI prodotti catalogati come shojo manga. A mio parere il risultato finale lascia solo scarsi risultati.  



With love,


1 commento

  1. *Miyasaka (Sakisaka è l’autrice di opere quali “Strobe Edge”, “Ao Haru Ride”, etc)

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