AUTORE/AUTRICE: Sara Blaedel
EDITORE: Fazi Editore - Darkside
PAGINE: 285
EDITORE: Fazi Editore - Darkside
PAGINE: 285
GENERE: Thriller - Giallo
PREZZO: eBook € 6,99- Brossura 15,00 €
FORMATO: Cartaceo - eBook
FORMATO: Cartaceo - eBook
Il cadavere di una donna viene ritrovato in un
bosco. Una lunga cicatrice sul volto dovrebbe facilitare l'identificazione, ma
nessuno ha denunciato la scomparsa. Nel ruolo di nuovo capo del Dipartimento
Persone Scomparse, Louise decide di far circolare una fotografia della vittima,
nella speranza di trovare qualcuno che la conoscesse. Funziona: una donna
anziana la riconosce. È Lisemette, una bambina di cui, molti anni prima, si
occupava all'interno di un centro di salute mentale. Come le altre bambine dell'istituto,
anche Lisemette era stata abbandonata dalla famiglia ed etichettata come
"bambina dimenticata". Ma Louise presto fa una scoperta ancora più
agghiacciante: Lisemette aveva una sorella gemella, ed entrambe erano state
dichiarate morte più di trent'anni prima. L'indagine porta Louise nei pressi
della casa dov'è cresciuta, e prende una svolta inaspettata...
Louise
Rick fa parte della nuova unità del Dipartimento Investigativo che si occupa di
persone scomparse. Il primo caso che la ritrova coinvolta insieme al collega Eik
Nordstrøm è quello legato ad una donna ritrovata morta nei
boschi, precisamente nei dintorni del lago Avnsø. Gli indizi utili sono ben pochi ma del
tutto rilevanti. Pare infatti che il decesso sia avvenuto dopo una violenza sessuale
e oltretutto la vittima presenta delle gravi cicatrici che partono dalla spalla
fino a sfigurare gran parte del volto.
Viste le scarse piste, si tenta di ottenere
informazioni tramite il riconoscimento fotografico, cosa che si rivela essere
utile. Un’anziana donna testimonia invero di ricordare una bambina chiamata Elise
con la stessa cicatrice morta 30 anni prima. La ragazzina era in cura presso l’istituto
psichiatrico infantile chiamato “Eliselund”, dove l’anziana signora lavorava
come assistente sanitaria. Il mistero si infittisce quando si viene a scoprire
che Elise aveva una sorella gemella di nome Mette pressoché inseparabile, tant’è
vero che le due venivano soprannominate “Lisemette”, quasi come fossero un’unica
persona. Costrette a sopravvivere all’interno di quella struttura dalle
condizioni altamente discutibili, vennero considerate delle “bambine
dimenticate” perché abbandonate dai genitori a causa della loro instabilità
mentale. Le piccole completamente abbandonate a loro stesse, morirono di polmonite
in giovane età una dopo l’altra a distanza di pochi minuti. Ma il corpo trovato
nel bosco è di una donna…come è possibile che la vittima fosse proprio Elise se
è deceduta circa 30 anni fa? E se è veramente lei, che fine ha fatto la gemella
Mette?
Louise ed Eik proseguono la loro ricerca grazie ad
altri testimoni che riescono a riportare alla luce vecchi fatti insabbiati. Nello
stesso istante, come se non bastasse, sulle rive dell’Avnsø crescono come
funghi altri stupri finiti con la morte o quasi.
Un Thriller nordico intriso di violenti omicidi che
di lì a poco si vanno a proliferare all’interno dei fitti boschi della
Danimarca, accompagnati dalla giusta dose di orrore tipica dei vecchi ospedali
psichiatrici. Un pizzico di vicende sabotate all’interno del clima famigliare che
gira intorno ai protagonisti del dipartimento poliziesco poi, solletica non
poco forte curiosità. Per saperne di più dovremo indubbiamente leggere i successivi
volumi che usciranno prossimamente.
Si tratta di un’opera di fantasia, ma l’autrice
ammette a fine volume che alcuni fatti avvenuti negli ospedali danesi
provengono da fonti certe. Probabilmente l’unica cosa che mi ha trascinata
lungo la lettura è stata proprio l’atmosfera orrorifico ospedaliera che porta
questo romanzo Thriller a sfociare in qualche riva goticheggiante. Tralasciando
questo, sono sincera: non mi ha lasciato nulla. La cosa è alquanto sorprendente
visto che solitamente vengo rapita dai thriller così misteriosi e tenebrosi. Il
ritmo è alquanto incalzante, ma ho percepito la dinamica legata ai personaggi
principali troppo stantia e fredda. È come se non mi sia andato giù il fatto
che i personaggi principali fossero legati al dipartimento di polizia e non
alle vittime. Forse questa mia impressione può essere giustificata dal fatto che
non sapevo che questo fosse il primo numero di una serie di
libri. Avrei dovuto immagine la storia come “il caso del giorno”, un po’ come
avviene con le storie di Agatha Christie connesse al carismatico e affabile
Poirot. Pensando a Poirot però credo che le divergenze siano evidenti, visto
che come ho specificato, è un personaggio che può attrarre il lettore. Questi
protagonisti invece li ho trovati pressoché piatti e non collegati a dovere tra
di loro.
La nota che mi ha lasciata ancor più con l’amaro
in bocca è stato il finale veramente troppo lineare e privo di emozione. Posso
confermare però che questo è puramente un parere personale, visto che le
critiche legate a questo libro sono state oggettivamente molto positive. Ad
ogni modo, nessuno me ne voglia, ma non credo che proseguirò la lettura con i
volumi successivi.
With love,
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