Dentro l'acqua - Recensione


SCHEDA DEL LIBRO

TITOLO: Dentro l'acqua
AUTORE/AUTRICE: Paula Hawkins
EDITORE: Piemme 
PAGINE: 372
GENERE: Narrativa - Thriller - Psicologico
PREZZO: eBook € 12,99- Copertina rigida  19,50 
FORMATO: Cartaceo - eBook
DATA DI USCITA: Maggio 2017
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Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell'Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l'hanno sempre tenuta lontana. Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare. Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n'è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata. Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine - donne "scomode", difficili, come lei -, ma mai e poi mai le avrebbe seguite. Allora qual è il segreto che l'ha trascinata con sé dentro l'acqua? E perché Julia, adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l'acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra.

Danielle Abbot, Nel per gli amici, è sempre stata una persona strana a detta di tanti. Ossessionata dalle profondità dell’acqua già dalla tenera età, usava recarsi spesso nel fiume che costeggia il posto dove vive, vale a dire Brackford
Purtroppo però successivamente il suo corpo viene trovato senza vita sulle sponde dello stesso fiume che tanto amava. 


"Esistono persone che sentono il richiamo dell’acqua: una specie di sesto senso, qualcosa di ancestrale che le riporta sempre dove l’acqua scorre. Io sono una di loro. "


I primi indizi conducono le indagini verso morte per annegamento, portando quindi a pensare che la donna si sia suicidata. È quando Jiulia, sorella di Nel torna a Brackford dopo anni e anni di sparizione dal suo ambiente natio che si inizia a sospettare la possibilità di un omicidio. Jiulia infatti continua a sostenere che la sorella non si sarebbe mai uccisa, in particolar modo buttandosi nel fiume. Per sostenere la sua tesi, la sorella della defunta deve rimboccarsi le maniche e cercare di capire cosa è successo veramente anche se non è molto facile visto che i loro rapporti si erano raffreddati ormai da molto tempo, portando Jiulia a trasferirsi altrove. 


"Eri disperata Nel? Ti sei buttata? "



L’unica parente rimasta vicina a Nel oltre Jiulia è la figlia Lena, una ragazza tutta fumo e parolacce che non dà minimamente segni di aiuto nelle indagini. Ma come abbiamo già detto Nel non godeva di una buona reputazione nel posto dove abitava, infatti ci sono molte persone che parlavano mai di lei, considerandola pazza e troppo ossessionata dal “fiume delle annegate”, esatto, questo è il nome del fiume dove poi è stata trovata morta. Si vocifera infatti che da centinaia di anni molte donne sono morte in quel fiume per annegamento perché troppo legate a uomini particolarmente problematici.


Nel però non è l’unica vittima dei giorni nostri, qualche mese prima infatti è morta annegata anche Kate, un’amica di Lena. La madre di Kate da quel momento in poi ha sempre mostrato un forte odio nei confronti di Nel e Lena, credendole in qualche modo responsabili dell’accaduto. Ma ci sono tante altre persone che ruotano intorno al mistero: il professore della scuola, una poliziotta, un poliziotto giovane, una famiglia alquanto strana, una vecchia fiamma di Nel, una donna di mezza età quasi del tutto pazza, un bambino spaventato e altri.

Come se non bastasse anche il passato di Jiulia è tormentato e unto di prove utili. Che sia questa la giusta pista da seguire? Nel è morta veramente per suicidio? è colpa di macabre credenze esoteriche insabbiate o forse è tutta una montatura? 



Ciò che penso a proposito di questo libro conferma la mia sintonia con Paula Hawkins. In precedenza avevo adorato “La ragazza del treno”, romanzo scritto dalla stessa autrice e stessa cosa posso dire ora di quest’ultimo.
Sono molti i marchi di fabbrica che rendono queste due opere facilmente attribuibili alla stessa scrittrice. Tanto per cominciare in entrambi sono presenti tematiche molto forti e di “sottomissione” di fronte al sesso maschile. Il femminismo soffre sempre, fa di tutto per cercare di divincolarsi e alla fine riesce quasi sempre a spingersi verso uno spiraglio di luce. Un altro fatto che rimanda palesemente alla Hawkins viene dato dal fatto che in entrambe le opere la composizione dei capitoli si suddivide per punti di vista dei personaggi principali. Personalmente adoro questo stile di scrittura perché come ho già specificato sopra, riesce a mettere in ordine le idee e le supposizioni che si potrebbe fare il lettore di fronte a tutti i soggetti presenti nell’opera. Cosa secondo me molto importante in romanzi di questo genere. I personaggi sono molto veri e quasi sempre hanno un passato oscuro che viene smascherato solamente verso il finale.


Al di là delle analogie che fanno sembrare anche questo romanzo altamente vincente come il precedente, in “Dentro l’acqua” ho percepito una sorta di amaro in bocca. Il finale lascia invero davvero senza fiato e l’ho trovato quasi ingiusto rispetto la dinamica della vicenda. Un finale un po’ troppo subdolo direi. Tuttavia non dico che questo sia un errore poiché potrebbe anche essere una scelta tutt’altro che scontata e che lascia ampio spazio all’immaginazione.

Lo so, sono molto pignola, ma il mio giudizio è strettamente soggettivo, visto che oggettivamente parlando è davvero un bel trhiller anche se un pò meno rispetto a “La ragazza del treno”. 

With love,





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